30 July 2008

Kalamos, un paradiso in pericolo


Una volta approdati a Kalamos si entra nella Grecia che tutti noi abbiamo in mente. La Grecia delle isole selvagge, dell'acqua cristallina, del silenzio rotto solo dal canto delle cicale.

Alla base si respira un'atmosfera magica, la casa è rustica e al tempo stesso accogliente e alla sera si mangia in giardino, sotto un fantastico cielo stellato, accompagnati dalle vocalizzazioni dell'assiolo.

Dopo un intero anno come assistente di campo per lo Ionian Dolphin Project di Amvrakikos, ho voluto partecipare al progetto di Kalamos per capire meglio le problematiche legate a questo luogo incantevole, un tempo sede di incontri regolari di delfini comuni, tursiopi, tonni, pesci spada e foche monache, oggi oggetto di una pesca intensa e mal regolamentata, che sta mettendo a rischio l'intero ecosistema.

Devo dire di essere stata molto fortunata perchè alla mia prima uscita in mare, dopo non molte ore di navigazione, abbiamo avvistato due delfini comuni, una madre col piccolo! Che emozione, il primo delfino comune della mia vita! Il mare era piuttosto mosso, perciò siamo riusciti a seguirli solo per una mezz'ora, ma negli occhi di tutti si vedeva la gioia e la concentrazione degne di un evento ormai raro e preziosissimo.

La mia seconda uscita invece è stata deliziata da un gruppo di cinque tursiopi: Spiti, una vecchia conoscenza del luogo, assieme a quattro giovani, molto attivi e giocosi. Siamo rimasti con loro a lungo, ma nessuno a bordo del gommone,accennava a un minimo di stanchezza. La generale difficoltà nel trovare i delfini si accompagna infatti a un grande entusiasmo nel momento in cui si avvistano e sono sicura che anche i volontari percepiscano l'importanza che ogni avvistamento riveste.

Dai racconti dei colleghi penso a come deve essere stata Kalamos solo quindici anni fa. Un paradiso ancora incontaminato. Immagino la frustrazione di chi segue questo progetto dal suo inizio e che, nonostante l'impegno e il duro lavoro, ha dovuto assistere al progressivo degrado ambientale e alla scomparsa di molte forme di vita. E' un processo drammatico che va fermato prima che sia troppo tardi e il contributo di ognuno di noi può essere determinante.

Ringrazio tutti i componenti del delizioso team che mi ha accompagnata in questa esperienza, in particolare Silvia e Annalise, le due responsabili di campo che mi hanno accolta e coinvolta da subito in ogni aspetto del lavoro, che stanno conducendo con grande entusiasmo e professionalità.

Elisa Malevolti

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